AFRICO | Rifiuti tossici in Calabri

Africo è un piccolo centro della Calabria ionica in cui si sta consumando una tragedia invisibile e silenziosa. C’è una strada del paese dove la gente muore di cancro più che altrove: Via Matteotti, denominata dagli africoti “la via della morte”. Una striscia di asfalto di 300 metri con una densità di morte impressionante, 35 degli 80 abitanti sono stati colpiti da tumore, 20 deceduti soltanto nel 2013.

Molti degli abitanti sono convinti che le case siano state costruite con mattoni “infettati” da impasti tossici, derivanti forse dall’interramento di veleni da parte di famiglie della ‘ndrangheta locale. Le morti sembrano però avere un legame anche con due disastri ambientali: l’affondamento nel 1987 della motonave Rigel (carica di fusti radioattivi) e l’operazione “Black Garden” che nel 2011 portò al sequestro della discarica di Casignana, le cui due vasche di raccolta di percolato tossico, sono da tempo a rischio frana con conseguenze disastrose anche sulla falda acquifera.



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